L’edentulia totale o parziale dell’arcata inferiore rappresenta un problema clinico molto diffuso, che compromette non solo l’estetica ma anche le funzioni quali la deglutizione, la fonazione e soprattutto la masticazione.
Secondo i dati Istat 2019, in Italia circa 1 persona su 5 nella fascia d’età 65-74 anni è affetta da edentulia totale. In particolare, la percentuale di edentulia parziale inferiore riguarda il 13,9% della popolazione italiana. In passato le uniche soluzioni erano le protesi rimovibili, che però spesso non venivano tollerate perché percepite come corpi estranei e non in grado di assicurare le normali funzioni orali.
Oggi l’opzione risolutiva più diffusa è rappresentata dall’implantologia dentale mediante impianti osseointegrati (vale a dire l’implantologia dentale arcata inferiore) grazie ai quali è possibile ancorare protesi fisse. Secondo la Società Italiana di Implantologia e Chirurgia Orale (SIICO), ogni anno in Italia sono eseguiti circa 500.000 interventi implantari, di cui quasi il 30% riguarda la sede mandibolare inferiore. I tassi di successo a lungo termine raggiungono ormai medie superiori al 95%.
Pertanto, l’implantologia è da considerarsi oggi la scelta prioritaria per ovviare in modo definitivo e funzionale ai problemi dell’edentulia completa o parziale dell’arcata inferiore, restituendo piena funzionalità orale e qualità di vita al paziente.
Implantologia dentale arcata inferiore: tutti i vantaggi
L’implantologia dentale ha raggiunto oggi standard molto elevati per il trattamento dei difetti dentari anche complessi all’arcata inferiore. Rispetto alle protesi rimovibili, gli impianti offrono una serie di benefici sia in termini funzionali che estetici.
Dal punto di vista biomeccanico, gli impianti consentono di trasferire i carichi masticatori direttamente all’osso, preservando l’integrità delle strutture parodontali residue. Ciò porta a risultati stabili nel tempo, evitando i fenomeni di assorbimento osseo correlati alle protesi screw-retained o clip-retained.
Anche a livello estetico, l’impianto permette di ottenere un risultato protesico fisso più armonioso e naturale, con un contorno marginale peri-protesico definito a differenza delle protesi mobili. Il periodo di guarigione richiesto affinché un impianto sia sufficientemente integrato per sopportare i carichi funzionali consente inoltre di ottenere un profilo gengivo-papillare ottimale.
Per quanto concerne l’igiene orale e la salute peri-implantare, gli studi dimostrano come l’impianto riduca sensibilmente l’incidenza di patologie parodontali rispetto alle protesi mobili, risultando più igienizzabile nel tempo anche da un punto di vista protesico. Alla luce di queste evidenze, si può affermare come implantologia dentale arcata inferiore abbia elevate potenzialità per risolvere in modo definitivo e funzionale i difetti dentari anche complessi a livello dell’arcata inferiore.
Impianti dentali arcata inferiore: tipologie di impianti
Esistono diverse tipologie di impianti dentali impiegabili a livello dell’arcata inferiore, che si differenziano per le loro caratteristiche tecniche e cliniche.
- Ma quali sono i migliori impianti dentali? Tra i più indicati troviamo gli impianti a vite con superficie rugosa, che richiedono minor quantità di osso e risultano più stabili nel tempo grazie all’ancoraggio biomeccanico migliorato.
- Altra opzione sono gli impianti a forma conica, detti anche impianti tridimensionali, che simulano meglio la morfologia naturale della radice e permettono un miglior centraggio protesico.
- In presenza di ridotto spessore osseo si possono scegliere impianti filettati corti o impianti subcrestali con emergenza ridotta, mentre in siti post-estrattivi a rischio di riassorbimento si preferiscono forme slitta o impianti monoblocco.
- Nel caso di carenza di osso orizzontale troviamo gli impianti con sistema di osteointegrazione immediata che, grazie al ricorso a membrane, consentono di aumentare il volume osseo contemporaneamente all’inserimento dell’impianto.
Quindi, la scelta dell’impianto dentale deve essere calibrata in base alle caratteristiche anatomiche del sito ricevente e alla tipologia di caso clinico, al fine di massimizzare i risultati estetici e funzionali a lungo termine.
Implantologia arcata inferiore: percorso di trattamento
Il percorso implanto-protesico per la riabilitazione dell’arcata inferiore prevede diverse fasi:
- Valutazione preliminare: anamnesi, esame clinico, radiografie per analizzare lo stato di salute orale, le condizioni parodontali residue e l’anatomia ossea.
- Studio tomografico: la CT cone beam fornisce informazioni tridimensionali essenziali per la diagnosi e la pianificazione chirurgica mediante software dedicati.
- Simulazione chirurgica-protesica: definisce posizionamento, numero e dimensioni degli impianti in rapporto alla protesi provvisoria e definitiva.
- Intervento chirurgico: dopo estrazione ed eventuale aumento di osso mediante nuove tecniche odontoiatriche, sono inseriti gli impianti.
- Guarigione dei tessuti: tempo necessario all’osteointegrazione prima di applicare carichi, generalmente da 2 a 6 mesi.
- Protesi provvisoria: carica precocemente l’impianto ed è utile ai fini estetici e fonetici.
- Protesi definitiva: ripristina la funzione masticatoria e l’armonia estetica mediante corona o ponte fisso.
- Follow-up annuale: visita paradontale, igiene professionale e radiografie per monitorare l’integrazione nel tempo.
Un approccio multidisciplinare e personalizzato sulle singole esigenze è la chiave per ottenere risultati prevedibili e duraturi.