L’implantologia a carico immediato dopo estrazione dentale è oggi una tecnica largamente diffusa in ambito riabilitativo, grazie alla possibilità di abbreviare notevolmente i tempi del trattamento implantoprotesico rispetto alle tecniche tradizionali.
I tassi di successo a medio-lungo termine (5-10 anni) riportati dalla letteratura superano il 95%, simili a quelli ottenuti con l’innesto osseo differito, ma con indubbi vantaggi pratici e psicologici per i pazienti. Uno studio americano su 3000 impianti ha rilevato un tasso del 99,6% di osseointegrazione a 6 mesi.
Implantologia post estrattiva a carico immediato Biassono: Indicazioni e pianificazione
L’implantologia a carico immediato, ovvero la protesizzazione del sito post-estrattivo nella stessa seduta, rappresenta una tecnica riabilitativa oggi ampiamente utilizzata in quanto consente di abbreviare notevolmente i tempi di recupero rispetto all’approccio tradizionale con innesto osseo differito.
Per ottenere risultati prevedibili è necessaria una pianificazione accurata della fase operatoria e del caso individuale, valutando parametri clinici e radiografici che consentano di escludere controindicazioni all’inserimento dell’impianto nell’alveolo fresco. Caratteristiche quali dimensioni e qualità dell’osso residuo, posizione anatomica e presenza di fratture iatrogene determinano l’idoneità del sito. Inoltre vi sono anche altri fattori che il chirurgo dentista deve valutare per determinare l’idoneità del sito all’inserimento di un impianto a carico immediato post estrazione:
- Spessore e qualità delle pareti ossee residuo dopo l’estrazione, che devono essere adeguatamente spesse per sostenere l’impianto.
- Densità ossea quali-quantitativa del sito, che deve essere almeno di tipo II-III per garantire una buona osteointegrazione.
- Presenza/assenza di processi infiammatori o patologici parodontali/periapicali nella sede estrattiva.
- Integrità dei processi alveolari adiacenti e del sepimento interradicolare.
- Posizione endo-exo orale dell’impianto, che non deve compromettere l’igiene orale.
- Dimensioni e rapporti dell’impianto con le strutture anatomiche adiacenti (nervi, seni, ecc.).
Durante l’estrazione del dente, da eseguire sempre con anestesia dentale, è importante preservare le pareti ossee ed evitare danneggiamenti che potrebbero compromettere l’osteointegrazione. Una fase di sutura e guarigione priva di complicanze permette poi l’inserimento dell’impianto e la protesizzazione provvisoria nella stessa seduta, con benefici in termini di risparmio di tempo, miglior comfort e accettazione del paziente.
Implantologia a carico immediato post estrattiva Monza Brianza: Tecniche chirurgiche
L’implantologia a carico immediato post estrattiva richiede una particolare manualità da parte dell’operatore per salvaguardare l’osso durante le fasi chirurgiche. Dopo un’anestesia dentale, si procede all’estrazione del dente, preservando tutte le pareti ossee mediante l’utilizzo di elevatori chirurgici adeguati e limitando il più possibile le manipolazioni dell’osso residuo.
Successivamente può essere necessario un piccolo innesto osseo dentale per ottimizzare l’anatomia del sito in vista dell’inserimento dell’impianto. A tal fine sono usati biomateriali osteoinduttori che favoriscono la rigenerazione ossea.
L’impianto è quindi inserito mediante chirurgia semplificata, senza levigatura, evitando traumi, allo scopo di non compromettere la guarigione primitiva dell’osso (vale a dire il processo fisiologico di rimarginazione e consolidamento osseo che avviene immediatamente dopo un intervento chirurgico che ha interessato l’osso). Infine, dopo una fase di rimarginazione dei tessuti molli e di integrazione dell’osso con l’impianto, è possibile procedere con la presa dell’impronta e l’inserimento del provvisorio nella stessa giornata operatoria, migliorando notevolmente l’accettazione del paziente.
Carico immediato e follow up
L’implantologia a carico immediato post estrattivo, se eseguita correttamente, consente di ottenere risultati prevedibili e stabili nel tempo. Rimane però fondamentale un attento follow up da parte dell’équipe implantologica. Nelle prime fasi di osseointegrazione dell’impianto inserito a carico nell’arcata inferiore è necessario applicare una protesi provvisoria con caratteristiche occlusali controllate, allo scopo di non sovraccaricare l’area in guarigione. In altre parole è necessario applicare una protesi provvisoria (detta anche protesi transitoria) sull’impianto inserito con carico immediato dopo estrazione, dotata di specifiche caratteristiche.
I controlli radiografici a distanza di pochi mesi consentono di monitorare l’integrazione ossea attorno all’impianto. In genere si esegue una prima TC per valutare la quantità di osso neoformato tra le 3 e le 6 settimane successive all’intervento.
Superata la fase critica iniziale, è importante proseguire con visite periodiche finalizzate a gestire eventuali casi di peri-implantite ed escludere mobilità patologica. Solo dopo 6-9 mesi l’impianto risulta perfettamente integrato e può essere protesizzato in maniera definitiva con carico funzionale. Un corretto follow up implantoprotesico permette di garantire il successo a lungo termine dell’implantologia a carico immediato nell’arcata inferiore.