L’anestesia dentale riveste un ruolo fondamentale in numerosi trattamenti odontoiatrici, e ricopre particolare importanza quando si effettuano procedure implantologiche. Le moderne tecniche di anestesia locale hanno raggiunto livelli di affidabilità e sicurezza elevatissimi, grazie all’utilizzo di farmaci a basso rischio come lidocaina e articaïna e all’abilità degli operatori nella corretta esecuzione delle manovre di iniezione.
Numerosi studi clinici dimostrano che, con una preparazione anestesiologica ottimale, è possibile ottenere un controllo pressoché totale del dolore in oltre il 98% dei casi, permettendo lo svolgimento di trattamenti anche molto invasivi senza fastidi per il paziente.
In particolare, negli interventi implantari è spesso necessario garantire un’adeguata anestesia non solo del sito chirurgico ma anche delle aree limitrofe, data la maggiore complessità delle procedure rispetto ad altri tipi di trattamenti. Grazie alle diverse tecniche a disposizione, dall’infiltrazione all’intraossea, è ormai possibile eseguire in assoluto comfort persino impianti multipli e inserimenti in sede post-estrattiva.
L’anestesia dentale si è dunque affermata come tappa obbligata dei trattamenti più moderni, assicurando il benessere del paziente durante gli interventi senza influire sui risultati clinici.
Anestesia dentale: le tecniche in implantologia
Le moderne tecniche di anestesia locale rappresentano un elemento chiave per eseguire procedure implantologiche complesse garantendo il massimo comfort al paziente. Per gli interventi nella mandibola si ricorre frequentemente all’anestesia infiltrativa mandibolare, che prevede l’iniezione del farmaco anestetico nelle pieghe mucogengivali laterali al sito chirurgico.
In sede mascellare si impiega invece l’anestesia infiltrativa mascellare, con iniezione nel velo palatino a ridosso dei denti coinvolti. Nel caso di impianti post-estrattivi in seno mascellare si rende invece necessaria l’anestesia intraseno frontale, diffondendo il farmaco direttamente all’interno del seno attraverso specifiche cannule. Le cannule utilizzate per l’anestesia intraseno frontale sono dispositivi medicali appositamente studiati per iniettare il farmaco anestetico all’interno della cavità del seno mascellare senza dolore.
Generalmente si tratta di sottili ago-cannule in metallo della lunghezza di 30-40 mm, con un diametro di 1-1,5 mm. All’estremità presentano un foro laterale molto fine che consente la graduale diffusione dell’anestetico all’interno del seno. Sono inserite delicatamente attraverso la mucosa dell’emisfero frontale mascellare, con la punta diretta verso l’alto e indietro per raggiungere la cavità sinusale. Una volta in posizione, tramite una leggera pressione sul pistoncino si inietta lentamente il farmaco anestetico.
Essendo molto sottili e flessibili, permettono di raggiungere tutte le zone del seno riducendo il rischio di traumatizzare le delicatissime pareti sinusali. Sono pertanto lo strumento ideale per eseguire un’anestesia intraseno frontale indolore e precisa. L’anestesia intrapapillare e intralinguale risulta invece indicata rispettivamente per implantologia nel settore anteriore mascellare tra denti contigui o al di sotto della lingua.
Grazie a queste sofisticate tecniche di anestesia locale è oggi possibile eseguire anche interventi complessi di implantologia dentale con anestesia totale e quindi senza dolore per il paziente.
Anestesia dentista: Farmaci anestetici e protocolli implantari
Lidocaina e mepivacaina rappresentano i farmaci di elezione per le tecniche di anestesia locale infiltrativa negli interventi di innesto osseo dentale, grazie alla loro rapida insorgenza d’azione, breve emivita e buon profilo di sicurezza.
L’articaína invece, per la sua maggior durata di efficacia e potenza, è spesso impiegata nelle manovre di blocco dei nervi quando si rende necessaria un’anestesia prolungata, ad esempio nelle procedure multiple di implantologia.
Nella formulazione di questi anestetici è inoltre fondamentale la presenza di coadiuvanti vasocostrittori, come adrenalina o fenilefrina, i quali contribuiscono a limitare il sanguinamento intraoperatorio e a ridurre il rischio di assorbimento sistemico del farmaco, incrementandone l’effetto e la durata.
In chirurgia implantare più complessa si fa ricorso anche a protocolli di sedazione cosciente, che sfruttando farmaci dissociativi, benzodiazepine od oppioidi permettono di controllare l’ansia ed eseguire l’intervento con il paziente in condizioni di comfort e collaborazione. Una corretta gestione farmacologica risulta dunque determinante per garantire il successo dell’innesto osseo dentale in ambito implanto-protesico.
Anestesia denti: fasi chirurgiche e opzioni anestetiche
Nell’ambito della moderna implantologia dentale arcata inferiore può ormai essere riabilitata mediante procedure all’avanguardia e a bassa invasività. Nelle fasi iniziali di estrazione o prevenzione pre-implantare nella mandibola si predilige normalmente un’anestesia infiltrativa mandibolare, che garantisce comfort intraoperatorio.
La successiva dimissione ossea e inserimento degli impianti vede spesso l’impiego di tecniche di anestesia intramidollare o di blocco del nervo alveolare inferiore, per controllare in maniera prolungata il dolore durante tutta la procedura. Il caricamento dei provvisori transmucosi o l’inserimento delle protesi definitive sono invece eseguiti solitamente senza ulteriore anestesia, grazie all’effetto residuo delle precedenti manovre.
Infine, per la gestione del dolore post-operatorio in seguito a interventi complessi di implantologia dentale dell’arcata inferiore possono rendersi utili protocolli di terapia antinfiammatoria e analgesica a base di FANS e oppiacei. Un attento coordinamento fra chirurgia, farmacologia e riabilitazione protesica consente dunque oggi di trattare con successo anche casi impegnativi di implantologia dell’arcata mandibolare.