Sebbene le moderne tecniche odontoiatriche abbiano reso più rara l’edentulia nei paesi sviluppati, si tratta ancora oggi di una condizione diffusa a livello globale che interessa ampie fasce della popolazione.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 30% degli over 65 a livello mondiale è edentulo (FDI World Dental Federation, 2020). Negli Stati Uniti, l’edentulia interessa oltre il 25% dei soggetti con più di 65 anni, con una prevalenza in crescita negli ultimi due decenni tra le fasce più svantaggiate della popolazione (NCHS Data Brief, 2018).
In Italia, stando ai dati del Ministero della Salute, circa il 20% degli ultrasessantacinquenni è privo di tutti i propri denti naturali. La percentuale di edentulia sale al 24% nelle Regioni del Sud e nelle Isole, in relazione a fattori socio-economici (Programma Nazionale Esiti, 2019).
Questi dati evidenziano come, nonostante i progressi compiuti, l’edentulia continui a rappresentare una condizione medica rilevante legata spesso a condizioni di svantaggio. È quindi necessario promuovere programmi di prevenzione e sensibilizzazione volti a ridurre ulteriormente queste percentuali.
Che cos’è l’edentulia e da cosa è causata
L’edentulia è definita come la condizione patologica caratterizzata dalla totale assenza dei denti naturali. Ciò comporta inevitabili ripercussioni a livello medico, estetico e funzionale per il paziente.
Dal punto di vista eziopatologico, le cause principali sono da ricercarsi in problematiche infiammatorie croniche quali la carie dentale e la parodontite. La carie, se non debellata mediante terapia endodontica e otturazione, può progredire in profondità fino a raggiungere la polpa dentale e compromettere in modo irreversibile l’elemento interessato. Analogamente, una parodontite non adeguatamente contenuta comporta la distruzione dei tessuti di sostegno alla base del dente, portando infine alla perdita di quest’ultimo. Entrambe le patologie, se trascurate, conducono all’alterazione dell’arcata dentale perfetta attraverso la caduta dei denti colpiti.
Oltre a ciò, una ampia gamma di fattori sistemici (diabete, osteoporosi, etc.) o locali (traumi, malformazioni congenite, etc.) possono favorire l’insorgenza precoce dell’edentulia.
A livello medico, la corretta prevenzione (igiene orale, check-up periodici) e una tempestiva terapia delle patologie risultano cruciali per preservare l’integrità della bocca e dell’arcata dentale. Qualora i denti naturali non siano più recuperabili, è necessaria una riabilitazione protesica, mediante impianti o protesi mobile/fissa, al fine di ripristinare estetica, masticazione e fonazione. Quindi, l’edentulia costituisce una problematica complessa che richiede un approccio multidisciplinare.
Edentulia: parziale, totale, unilaterale o bilaterale
L’edentulia può presentarsi con caratteristiche differenti a seconda della compromissione dell’arcata dentale. Quella parziale può essere plurimandibolare, quando interessa più sedi sia nella mandibola che nella mascella, o unimandibolare se circoscritta a un solo quadrante. L’edentulia totale si verifica quando tutti i denti naturali risultano assenti. Può assumere connotati ancor più gravi se totale estesa, ovvero accompagnata da alterazioni dei tessuti di sostegno.
Un’altra tipologia distingue la forma unilaterale o bilaterale, a seconda che coinvolga solo un lato (solitamente quello posteriore) o ambedue le arcate dentali. Qualunque sia la sua presentazione, l’edentulia compromette significativamente la qualità di vita del paziente, impedendogli di avere un bel sorriso in ogni stagione attraverso le normali funzioni di fonazione, masticazione, espressione.
La diagnosi differenziale è importante al fine di pianificare il miglior trattamento riabilitativo protesico, che sia impianto protesico, con protesi mobile od overdenture, al fine di recuperare l’estetica, il benessere orale e la fiducia nel proprio sorriso.
Edentulie: Opzioni di trattamento prostetico
L’edentulia, sia essa parziale o totale, comporta inevitabili ripercussioni a livello funzionale ed estetico per l’arcata dentale. Diventa quindi indispensabile ricorrere ad adeguate terapie protesiche che consentano di recuperare una morfologia e una funzionalità il più possibile simili a quelle fisiologiche.
Nell’edentulia parziale, laddove siano presenti denti sani di ancoraggio, si può ricorrere a ponti fissi tradizionali. Tuttavia, laddove la situazione sia maggiormente compromessa, risultano più indicati i ponti su impianti mobili, in grado di sostituire anche più elementi mancanti dopo la corretta integrazione ossea degli impianti.
Nelle situazioni di edentulia totale, le protesi rimovibili consentono di ovviare alla mancanza di denti ma presentano svantaggi in termini di stabilità, ritenzione e sporco subgingivale. Le moderne protesi fisse su impianti, quali barre o ponti fissi implanto-supportati, permettono invece di ripristinare contorno, estetica e funzionalità delle arcate dentali in maniera indistinguibile dai denti naturali.
Grazie ai progressi in odontoiatria implantare, è oggi possibile offrire ai pazienti edentuli soluzioni protesiche stabili, resistenti e perfettamente integrate, risolvendo in modo definitivo il problema e restituendo armonia e benessere alle arcate dentali.