La ricostruzione delle creste ossee mediante prelievo di osso autologo è diventata una procedura ampiamente diffusa in implantologia. Negli ultimi anni, l’applicazione di nuove tecniche rigenerative ha notevolmente migliorato i risultati clinici di questo trattamento.
Secondo una revisione di letteratura su oltre 1500 pazienti pubblicata sul Journal of Clinical Periodontology, la percentuale di successo degli innesti ossei autologhi ha raggiunto ormai il 95%. Questo grazie all’uso sempre più comune di fattori di crescita in grado di accelerare l’osteointegrazione, come BMP-2 e BMP-7.
Anche l’implementazione di tecniche chirurgiche computer-assistite ha giocato un ruolo importante. Secondo una metanalisi di 80 lavori, la guida digitale per il prelievo e posizionamento dell’osso riduce del 15% i margini di errore nella ricostruzione della cresta. Questi risultati confermano l’efficacia sempre maggiore dell’innesto autologo per rigenerare in modo prevedibile la cresta ossea, grazie all’evoluzione delle moderne tecnologie in odontoiatria rigenerativa.
Cresta ossea: Indicazioni all’innesto con osso autologo
L’innesto osseo con osso autologo rappresenta spesso l’unica soluzione per ripristinare adeguate dimensioni ossee nella cresta alveolare in caso di atrofie importanti. Partiamo spiegando meglio cos’è la cresta alveolare. Si tratta del margine osseo rilevato che circonda l’alveolo dentale. Più nel dettaglio, si tratta di una sottile lamina ossea ovale o triangolare che delimita esternamente l’alveolo, l’alloggiamento osseo dove è contenuta la radice del dente. È formata da osseo spugnoso rivestito internamente da gengiva. La sua altezza e spessore sono massimi a livello del colletto dei denti e vanno assottigliandosi man mano che ci si allontana dalla corona. Svolge un’importante funzione di sostegno ai tessuti molli gengivali e di supporto osseo per i denti. In caso di insufficiente spessore o altezza a seguito di fattori fisiologici o patologici, necessita di interventi di aumento prima dell’inserimento di impianti.
La cresta alveolare costituisce il margine osseo dell’alveolo dentale e gioca un ruolo chiave nella protesi implantare. L’innesto osseo con osso autologo è la tecnica che si basa sul prelievo di osso spongioso dal mascellare o dalla cresta iliaca tramite intra-orale o estra-orale piccola accesso chirurgico. L’osso viene quindi frammentato e delicatamente innestato nel sito ricevente. Questo tipo di innesto osseo dentale trova indicazione ogni volta che è necessario realizzare un aumento di almeno 3-5 mm sia in senso orizzontale che verticale.
Viene preferito nei giovani quando sono richiesti volumi ossei rilevanti, ad esempio in atrofie post-estrattive estese o nei casi di agenesia dei denti. Il consolidamento avviene nel giro di 4-6 mesi e consente di raggiungere percentuali di successo anche del 95% a medio-lungo termine se correttamente eseguito. L’osso autologo, grazie alla sua osteoinduttività e osteoconduttività, rimane ancora oggi il gold standard negli aumenti ossei di grandi dimensioni.
Creste ossee Monza Brianza: tecniche di innesto osseo autologo
Le tecniche di innesto osseo con osso autologo sono ampiamente utilizzate in presenza di cresti ossee orizzontalmente e/o verticalmente deficienti, con lo scopo di aumentare le dimensioni ossee residuo e rendere implantabile un’area altrimenti non idonea.
Esse si basano sul processo naturale di neoangiogenesi e osteoconduzione dell’osso autologo, prelevato solitamente dal mascellare o dalla cresta iliaca. Dopo preparazione del letto ricettivo, l’osso viene frammentato e posizionato garantendone il contatto con le creste native. Tra le tecniche più comunemente impiegate vi è l’onlay graft, che prevede l’apposizione dell’innesto in continuità con l’osso residuo. In alternativa è possibile il sandwich graft, ove l’osso autologo è fissato tra due membrane.
Nuove tecniche odontoiatriche come l’utilizzo di fattori di crescita e sostituti ossei bioattivi offrono inoltre opportunità per migliorare l’accrescimento osseo e ridurre i tempi di guarigione. Una corretta esecuzione di queste procedure, coadiuvata all’occorrenza da mascherine chirurgiche, permette di aumentare le dimensioni delle cresti in modo prevedibile e stabile nel tempo.
Cresta ossea dentale Biassono: gestione post-operatoria e risultati clinici
La corretta gestione post-operatoria risulta fondamentale dopo interventi di aumento della cresta ossea dentale, al fine di ottimizzare i risultati clinici a medio-lungo termine.
Nei primi giorni è necessario applicare medicazione antiemorragica e controllare i segni di un regolare processo di guarigione. Fondamentale è l’igiene orale, spesso coadiuvata da collutori. Per le prime 2-3 settimane si prescrive di evitare sforzi, fumo e spazzolatura della sede chirurgica. Successivamente è possibile passare a uno spazzolino morbido.
I controlli radiografici effettuati dopo 3-6 mesi permettono di rilevare un aumento medio di volume osseo del 60-80%. Generalmente dopo 6 mesi si procede con implantologia dentale con anestesia totale. Studi documentano come l’aderenza alle corrette indicazioni post-operatorie, unita alle moderne tecniche rigenerative, portino a consolidamento osseo nel 95% dei casi e a percentuali di successo implantare dopo 3 anni superiori al 92%.
Una gestione ottimale in termini di follow-up ed igiene consente quindi ottimi risultati sia in termini di rigenerazione ossea che di stabilità protesica.