Perdere l’impianto dentale è una delle maggiori preoccupazioni di chi deve sottoporsi a un intervento di implantologia dentale. È importante dire che la perdita dell’impianto dentale è un evento piuttosto comune. Ma cosa si deve fare se si stacca un impianto dentale?
Le motivazioni che possono portare alla perdita dell’impianto dentale sono diverse. Tra queste, però, è da escludere il rigetto dell’impianto da parte del corpo. Gli impianti dentali, infatti, sono realizzati in lega di titanio che si integra perfettamente all’organismo dell’uomo.
Le cause principali sono, quindi, da ricercare nella cattiva gestione dell’impianto dentale da parte del chirurgo o del paziente. Anche dopo un intervento, infatti, è importante seguire le regole dell’igiene orale per mantenere i denti sani.
Impianto dentale: quando e perché si stacca
Prima di sapere cosa fare se si stacca un impianto dentale, è importante approfondire le cause che possono portare a ciò.
Una delle cause della perdita dell’impianto dentale è la mancata osteointegrazione dell’impianto, ovvero la fibrointegrazione. L’osteointegrazione è quel processo guarigione che consente al supporto di integrarsi nell’osso mascellare o mandibolare.
Una corretta osteointegrazione consente al supporto di essere una base affidabile per la corona dentale. Quando questo processo non avviene correttamente, il rischio è la perdita dell’impianto dentale.
A influire negativamente sull’osteointegrazione possono essere:
- Preparazione non adeguata all’intervento;
- Eccessivo surriscaldamento dell’osso durante l’intervento;
- Approccio chirurgico non sterile;
- Contaminazione dell’impianto da parte della saliva;
- Scorretta profilassi prima e dopo l’intervento.
A queste motivazioni, che riguardano soprattutto il momento dell’intervento, si aggiunge l’eventuale condotta post operatoria del paziente. Il paziente, infatti, deve seguire tutte le indicazioni del dentista e mantenere una corretta igiene orale domiciliare.
Il dentista, dal canto suo, deve sapere con precisione quando non si può fare un impianto dentale.
Per preservare la durata dell’impianto dentale, inoltre, il paziente deve limitare il consumo di alcolici e sigarette.
Perdita impianto dentale
Un altro motivo principale che può portare alla perdita degli impianti dentali è la perimplantite.
Si tratta di un’infezione batterica che finisce con il distruggere i tessuti adiacenti all’impianto. Se si individua nelle fasi iniziali, è possibile curarla con un’accurata igiene dentale professionale. Quando ha già intaccato l’osso, si deve procedere necessariamente a un intervento chirurgico che prevede la rimozione dell’impianto.
Impianti dentali: sintomi
Cosa fare se si stacca un impianto dentale? È fondamentale comprendere i sintomi che possono portare a questo evento. Nel caso della perimplantite, ad esempio, si assiste all’arrossamento e al sanguinamento della gengiva a causa dell’infezione batterica.
Se la perimplantite raggiunge l’osso, l’impianto dentale inizia inevitabilmente a muoversi. Discorso analogo per quanto riguarda un’altra delle maggiori cause della caduta dell’impianto, ovvero la parodontite.
Impianto dentale rotto sintomi
Quanto dura un impianto dentale? Il primo sintomo di un impianto dentale rotto è il movimento. Quando l’impianto dentale si muove, è ormai da ritenersi come danneggiato definitivamente. Il dondolamento, che può terminare con la perdita della corona, è il primo campanello d’allarme.
Cosa fare in questo caso? Ciò che si deve fare è contattare tempestivamente il dentista per studiare la situazione e attuare la migliore strategia.
Cosa fare se si stacca un impianto dentale
L’operazione che si fa, in questi casi, è sostituire il vecchio impianto con uno nuovo.
Si tratta di un’operazione assai complessa che richiede un alto livello di esperienza da parte di chi la pratica. La parte più complicata dell’operazione non è la rimozione del vecchio impianto, ma l’installazione di quello nuovo.
Soprattutto nel caso della perimplantite, infatti, l’osso mascellare può risultare ormai estremamente corroso o compromesso. La quantità di osso residuale, in alcuni casi, non è sufficiente per ospitare un nuovo impianto e si deve ricorrere ad altre soluzioni.
Quali? La rigenerazione ossea, ad esempio, permette di aumentare la superficie e lo spessore disponibile grazie a innesti ossei.
Impianto dentale vite rotta
Un fenomeno che capita spesso è l’allentamento o rottura della vite che fa da supporto al dente protesico.
È importante chiedersi quali sono i migliori impianti dentali? Senza dubbio, ma la rottura della vite che può verificarsi indipendentemente dal tipo di impianto che si porta.
La rottura, nella maggior parte dei casi, è conseguenza diretta di un precedente allentamento. Quando ciò accade, infatti, la vite esegue dei macro movimenti che la portano a spezzarsi.
La vite può spezzarsi anche quando è perfettamente serrata. A causare il danno, in questo caso, sono le forze masticatorie che superano la resistenza meccanica dell’impianto.
Come estrarre vite rotta impianto dentale
Nel caso di rottura della vite, si procede alla rimozione della vite rotta dall’impianto.
Il dentista, grazie all’aiuto dell’apposita strumentazione, cerca di svitare la sezione di vite ancora presente all’interno dell’impianto.
Una volta che si riesce a rimuovere la vite, occorre effettuare una pulizia approfondita di tutto l’impianto. Successivamente si verifica l’integrità della filettatura e si termina l’operazione con il montaggio di una vite nuova.