L’implantologia è una tecnica che permette di poter riavere denti fissi direttamente avvitati all’osso del paziente.
E’ una tecnica estremamente collaudata, pressoché indolore e che garantisce quasi un totale successo.
Sin dall’antichità si racconta del desiderio di poter riavere i denti fissi. Ci sono infatti ritrovamenti che risalgono al tempo degli Etruschi, i quali cercarono la soluzione impiantando sassolini per risolvere la mancanza dei denti.
Nell’epoca moderna, invece, le basi dell’implantologia sono state ritrovate in uno scritto risalente al 1500 circa.
Cosa è l’impianto dentale
L’impianto dentale è una vite che consente di sostituire denti che sono stati persi o estratti, principalmente a causa di carie, parodontite (piorrea) o incidenti vari.
Per mantenere un giusto confort, oltre ad una corretta articolazione, è molto importante rimettere i denti senza attendere troppo tempo qualora ci sia una mancanza; questo per evitare che i restanti si possano spostare, sovraccaricarsi con rischi di rotture oppure il presentarsi di riduzioni di osso.
Grazie all’implantologia si possono riavere dei denti fissi, evitando così l’utilizzo di protesi rimovibili.
Gli impianti sono delle viti realizzate in titanio medicale. Tale materiale è utilizzato anche per le protesi all’anca ed è ormai sicuro in quanto è un materiale estremamente biocompatibile, ovvero facilmente assimilabile dal nostro corpo.
La vite viene inserita nell’osso, creando così una radice artificiale che sarà il pilastro o uno dei pilastri per poter costruire la nostra corona, ponte o toronto.
L’impianto non è per tutti
Il dentista effettua una visita accurata, facendo una anamnesi del paziente. L’odontoiatra valuta lo stato di salute e gli eventuali farmaci assunti. Vengono fatte anche delle radiografie.
Grazie alla visita preliminare e agli esami radiografici, il dentista valuta se il paziente è idoneo all’impianto.
Per poter determinare se la bocca è pronta ad accogliere l’impianto, l’osso deve avere le seguenti caratteristiche:
- essere sufficiente, sia in altezza sia in larghezza
- avere una certa qualità
- avere una densità che consenta il posizionamento delle viti
I fumatori incalliti, chi non presta attenzione in modo adeguato alla propria igiene orale o chi ha patologie di diverso genere, potrebbe essere un soggetto poco adeguato all’implantologia. Questi fattori infatti aumentano il rischio della mancata integrazione impiantare.
Qualora non ci siano le condizioni il dentista valuterà soluzioni alternative.
Come si posiziona l’impianto
Una volta stabilita l’idoneità del paziente, si fissa l’appuntamento per l’impianto.
L’intervento viene svolto in una sala operatoria, disinfettata e perfettamente pulita.
Il dentista prepara la bocca del paziente, disinfettando bocca, labbra e guancia. Questo viene fatto per abbattere la carica batterica.
L’odontoiatra fa un’anestesia locale (o sedazione cosciente se richiesta dal paziente) e poi prepara la zona che deve accogliere l’impianto. Con un trapano si fa un piccolo foro e poi l’impianto viene avvitato. L’impianto deve essere posizionato in modo preciso e corretto così da poter essere un solido pilastro per ciò che verrà fatto successivamente.
A questo punto ci sono due possibilità: implantologia tradizionale o implantologia a carico immediato.
Implantologia tradizionale
L’implantologia tradizionale è ancora la più utilizzata e più sicura ma necessità un’attesa di qualche mese (dai tre ai sei mesi).
La tecnica classica prevede l’estrazione del dente. Poi deve trascorrere il tempo necessario a far guarire il punto dove è stato estratto il dente.
Avvenuta la guarigione viene messo l’impianto e si deve attendere che esso attecchisca e l’osso lo inglobi (circa 3 mesi). Trascorso questo lasso temporale, il dentista prende le impronte e realizza il moncone, ovvero un perno che unisce l’impianto e la corona in ceramica.
L’implantologia tradizionale richiede dunque lunghi periodi di attesa, durante la quale il paziente ha il disagio di avere una protesi mobile oppure la mancanza del dente nel tempo di guarigione.
Resta però la più sicura in quanto si lascia la massima libertà al corpo di procedere alla guarigione senza il rischio di compromettere l’integrazione dell’impianto, magari a causa di colpi ripetuti in fase di guarigione.
Implantologia a carico immediato
E’ una metodologia più moderna ma delicata. Dentalheart è stata tra i pionieri ed ha acquisito grande esperienza negli anni per poter selezionare i pazienti che potessero avere le condizioni idonee ad un successo protesico.
La procedura è quella di effettuare contestualmente all’inserimento implantare, anche la rilevazione delle impronte al fine di poter realizzare in poche ore il “carico immediato”, ovvero un ponte provvisorio fisso avvitato agli impianti.
Il carico immediato, per quanto più delicato in fase di guarigione, consente di poter avere in poche ore già un lavoro stabile che rispetti i giusti canoni masticatori ed estetici, senza dover passare dai disagi di una protesi mobile oppure addirittura la mancanza di un dente.
I vantaggi sono evidenti:
- un unico intervento
- una sola anestesia
- assunzione di eventuali antibiotici solo in una unica occasione
- non si rimane senza denti (fondamentale anche da un punto di vista estetico)
- puoi mangiare da subito senza fastidi e problemi, seppure sia imperativo il consumo di cibi morbidi in fase di guarigione oltre ad effettuare un’attenta e minuziosa igiene