L’impianto dentale senza osso Milano è un intervento che solleva numerosi dubbi e perplessità nei pazienti. Spesso infatti quando è presente carenza ossea una protesi dentale tradizionale non è indicata, mentre l’impianto sembra l’unica via percorribile. Ma come può essere stabile un impianto senza osso a supportarlo?
Questo porta molti pazienti a porsi domande come:
- L’impianto senza osso si integrerà correttamente?
- Si formerà nuovo osso per sostenere la vite?
- Sarà davvero stabile come un impianto tradizionale?
- Quanto durerà nel tempo?
- Quali sono i rischi di insuccesso?
Tutti questi dubbi sono più che giustificati, vista la natura non convenzionale di questo genere di interventi. Ma grazie alle tecniche chirurgiche avanzate e ai materiali innovativi disponibili oggi a Milano, è possibile eseguire impianti dentali anche in assenza di osso, che garantiscono risultati stabili, duraturi ed estetici soddisfacenti. Spetta tuttavia al professionista chiarire tutti i dubbi del paziente, illustrando i vantaggi e i limiti di questa soluzione e valutando attentamente caso per caso la tecnica più indicata.
Impianti dentali senza osso: costi
Gli impianti dentali in assenza di osso mascellare sono una soluzione sempre più richiesta, ma i costi possono essere elevati a causa dell’approccio più complesso richiesto. I fattori che influenzano il prezzo totale sono principalmente:
- Tipologia di impianto. Quelli con geometrie particolari per la rigenerazione ossea hanno costi superiori, fino a 1000 euro ciascuno. Gli impianti tradizionali partono da circa 300 euro.
- Materiali per l’innesto osseo. Innesti autologhi hanno costi contenuti, eterologhi da 400 euro, omologhi fino a 1000 euro.
- Membrane riassorbibili. Possono costare fino a 500 euro in base al materiale e alle dimensioni.
- Intervento chirurgico. Le tecniche più complesse di innesto e posizionamento degli impianti hanno onorari superiori, fino a 2000 euro per intervento.
- Protesi. Corone e ponti su impianti senza osso richiedono materiali più affidabili e tecnologie avanzate, con costi da 1000 a 2500 euro in base al numero di impianti e denti protesici.
In totale il costo medio di un impianto dentale in assenza di osso, includendo chirurgia, materiali e protesi, può variare dai 4000 ai 7000 euro, a seconda dei casi. Un trattamento su più impianti vede i costi progressivamente minori per ogni ulteriore impianto inserito. I fattori che influenzano maggiormente i costi sono dunque la tipologia di intervento necessaria per rigenerare l’osso mancante, il numero di impianti da posizionare e la complessità della protesi finale da realizzare.
Quanto durano gli impianti senza osso dentali?
Gli impianti dentali inseriti senza osso mascellare sufficiente, utilizzando tecniche di implantologia a carico immediato senza osso, hanno un tasso di successo a lungo termine paragonabile a quello degli impianti tradizionali.
I fattori chiave che ne determinano la durata sono:
- L’integrazione ossea. Se l’impianto riesce a integrarsi correttamente con l’osso, grazie alla stimolazione del tessuto osseo perso, le probabilità che rimanga stabile e funzionale nel tempo sono elevate.
- Il carico funzionale. Anche in assenza di osso, applicare progressivamente del carico sull’impianto, tramite ad esempio arcate provvisorie, ne stimola l’integrazione e la stabilità a lungo termine.
- La manutenzione. Controlli periodici e un’adeguata igiene orale intorno agli impianti ne preservano la salute del tessuto peri-implantare, prevenendo complicanze.
- La qualità iniziale dell’intervento. L’abilità del clinico nel posizionare correttamente l’impianto ed eventualmente rigenerare l’osso mancante influisce molto sulla durata dell’intervento.
In media, gli studi clinici indicano che gli impianti dentali inseriti con tecniche avanzate di rigenerazione ossea e carico immediato hanno tassi di successo a 5-10 anni superiori al 90%, una percentuale simile a quella degli impianti in presenza di osso naturale.
Quando eseguiti da mani esperte e seguendo correttamente le indicazioni del dentista, gli impianti senza osso utilizzando le tecniche più innovative possono durare nel tempo tanto quanto quelli tradizionali, fornendo una protesi stabile e funzionale per molti anni.
Impianto dentale senza osso: quali sono le tecniche più diffuse
I principali approcci chirurgici per eseguire impianti dentali in carenza di osso mascellare sono:
- Innesti ossei: tecniche che prevedono l’impianto di blocchi di osso autologo, omologo o eterologo per rigenerare l’osso mancante nel sito ricettore. Richiedono implantologia dentale con anestesia totale e tempi di guarigione.
- Membrane per la rigenerazione guidata: membrane riassorbibili che proteggono il sito di impianto favorendo la ricrescita ossea da parti molli e osso residuale. Non necessitano di materiale osseo estraneo.
- Impianti corti: viti studiate appositamente per essere inserite in osso residuo di altezza limitata, con caratteristiche superficiali che ne ottimizzano l’integrazione.
- Tecnica Toronto: impianto immediato subito dopo l’estrazione, sfruttando l’affezione del dente estratto. Preserva il volume osseo originario.
- Sinus lift: sollevamento del seno mascellare per creare spazio e inserire impianti nella zona posteriore. Utilizza membrane per la rigenerazione sinusale.
In generale le tecniche più conservative, che prevedono l’utilizzo di membrane e impianti appositamente studiati, consentono di recuperare buona parte dell’osso perduto ed eseguire impianti stabili nel tempo. Le tecniche che prevedono innesti ossei forniscono una maggiore quantità di osso rigenerato ma richiedono un approccio chirurgico più invasivo e complesso. La scelta dell’opzione migliore dipende dalla quantità e tipo di osso mancante e dalle esigenze estetiche e funzionali del paziente.
Impianti dentali senza bucare osso: si rigenera attorno all’impianto?
Sì, anche gli impianti dentali inseriti senza perforare direttamente l’osso mascellare permettono la rigenerazione ossea attorno alla vite. Questo avviene attraverso due meccanismi principali:
- La stimolazione meccanica: anche senza bucare l’osso, l’impianto esercita una pressione sul tessuto osseo residuo. Questo stimola la crescita di nuovo osso che via via si integra alla superficie dell’impianto.
- L’utilizzo di membrane: posizionando una membrana tra l’impianto e il tessuto molle, si crea uno spazio isolato che favorisce la formazione di nuovo osso a partire dalle cellule del periostio. L’osso tende così a espandersi e aderire all’impianto.
In questo modo, pur partendo da una minore quantità di osso mascellare, la superficie microincisa e la geometria a vite degli impianti dentali moderni riescono a favorire una rigenerazione ossea sufficiente per garantire stabilità e integrazione nel tempo.