ANDARE DAL DENTISTA PER…SALVARE IL CUORE!
E’ ormai noto che tutte le infezioni del cavo orale, oltre ad essere responsabili della perdita dei denti, possono giungere agli organi principali e quindi anche al cuore, con il rischio di compromettere il loro funzionamento.
Questa evidenza scientifica è stata ulteriormente avvalorata da due ricerche: una del Dipartimento di Medicina Clinica dell’Università di Örebro in Svezia e l’altra della Tulane University di New Orleans, presentata in occasione delle Scientific Sessions 2018 su epidemiologia, stili di vita e prevenzione, della American Heart Association.
RICERCHE E NUOVE EVIDENZE SCIENTIFICHE
La ricerca svedese chiarisce il meccanismo che sta dietro l’associazione tra parodontite e malattie cardiovascolari, evidenziando il ruolo del batterio principale causa della parodontite, Porphyromonas gingivalis, ritrovato nei pazienti con problemi coronarici colpiti da un attacco cardiaco.
La ricerca americana risulta invece particolarmente innovativa rispetto alle conoscenze possedute riguardo al rapporto tra perdita dei denti e “cuore”.
Condotta dall’epidemiologo Lu Qi, essa fa riferimento alla perdita dei denti in età adulta, dai 45 ai 69 anni, rivelando che l’evenienza della privazione di due o più denti in questa fascia d’età, comporta un aumento di rischio cardiovascolare quantificabile in misura del 23%.
All’inizio della ricerca, tutti gli individui coinvolti e facenti parte del suddetto range d’età, non avevano malattie cardiache . La loro salute è stata tenuta sotto osservazione per circa otto anni.
Si è visto che tra gli adulti con 25-32 denti naturali all’inizio dello studio, quelli che avevano perso due o più denti durante il periodo di monitoraggio, presentavano un maggiore rischio cardiovascolare (+23%) rispetto a coloro che non avevano perso alcun dente. La perdita di un solo dente, invece, non appariva associata a un aumento del rischio di malattia coronarica.
Dopo aver valutato i dati raccolti in relazione ai tradizionali fattori di rischio quali dieta, attività fisica, peso corporeo e ipertensione, i ricercatori hanno concluso che l’aumento del rischio di malattia coronarica si verifica indipendentemente dai consueti e tipici fattori di rischio cardiovascolare.
CHI HA I DENTI…E SANI, HA BUON CUORE
Avere “buon cuore” nell’ accezione più comune ha il significato di generosità d’animo e, se questo è un requisito di gran pregio, lo è altrettanto, dal punto di vista della salute, quello di possedere un “buon” organo cardiaco.
Se, come dimostrato, ciò dipende anche o soprattutto dai denti, è opportuno “tenerli d’occhio” con la collaborazione del dentista di fiducia al fine di prevenire patologie del cavo orale o, qualora insorte, per risolverle tempestivamente ed evitare aggravamenti e danni anche di tipo cardiaco.
I nostri dentisti di Monza-Brianza consigliano di prestare una scrupolosa attenzione all’igiene dentale domestica e di completarla con quella professionale periodica. Un altro utile e indispensabile accorgimento è quello di seguire una dieta bilanciata che limiti l’assunzione di dolci e bevande zuccherate.
Lo staff della nostra clinica è a disposizione per indicare le azioni specifiche di prevenzione attiva e per verificare lo stato del cavo orale, così da consentire ad ogni paziente di avere una dentatura in gran forma e quindi un’ottima salute anche del cuore!